Cosa è l'Immaginazione Sociologica e Perchè Vale la Pena Svilupparla?
- L'EducAttore.
- 8 ott 2020
- Tempo di lettura: 4 min

Siamo al supermercato. Vediamo una ragazza vestita di tutto punto. E’ bella, è affascinante e porta con se una bellissima borsa. Si avvicina alla cassa per pagare i suoi acquisti, la somma totale della spesa è di 13,83 €. La ragazza però non ha i soldi per pagare tutto e chiede di poter lasciare giù due cose. La ragazza, alla spesa di 8,10 , paga e se ne va.
Ora.
Potremmo pensare che la ragazza sia tirchia, o che abbia perso il lavoro. Forse un “Poverina” compassionevole potrebbe scorrere velocemente nella nostra testa.

Se la ragazza fosse nera cosa avremmo potuto pensare? Che è povera e che abbia
sprecato tutti i suoi pochi soldi nel comprare quella borsa. Forse un “Ah poverina” meno compassionevole potrebbe scorrere velocemente nella nostra testa.
E se invece la ragazza avesse avuto il velo? Che è sfruttata dal marito, che la borsa sia contraffatta. Forse un “Poverina” molto compassionevole potrebbe scorrere velocemente nella nostra testa.
Il nostro immaginario cambia a seconda dello stereotipo e delle conoscenze che coinvolgono ciò su cui è diretto il nostro pensiero.
E se la ragazza nigeriana si stesse prendendo cura del marito che ha perso il lavoro, e la borsa fosse un regalo da parte della madre per il compleanno della figlia?
Per questo è fondamentale allenare la nostra Immaginazione Sociologica, perché quella ragazza potremmo essere noi, perché è solo un piccolo pensiero in una situazione insignificante che in un contesto più ampio sarà un grande pensiero dietro ad un importante scelta o azione.
Cosa è l'Immaginazione sociologica?
L’immaginazione sociologica è la capacità di porci domande non scontate sui mondi sociali che abitiamo e a cercare le risposte: usata con saggezza ci fornisce gli strumenti per navigare in questi mondi in modo efficace, aiutandoci a raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissati. Termine coniato da Charles Wright Mills.

Usare l’immaginazione sociologica significa riconoscere con quanta forza le nostre esistenze individuali siano influenzate dai luoghi e dai tempi in cui siamo nati e dalla serie di esperienze fatte durante l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta. Quanto le nostre potenzialità siano costantemente influenzate da disuguaglianze sociali e dalle ingiustizie che incontriamo. L’immaginazione sociologica è strumento di destrutturazione di stereotipi che inevitabilmente producono discriminazione.

L’immaginazione sociologica sfidando gli stereotipi solleva domande circa la loro causa, su chi ne trae vantaggio e sul perché siano dannosi. Offre gli strumenti per comprendere e pensare in modo critico alle nostre vite, ai tempi in cui viviamo e ai motivi per cui siamo ciò che siamo.
Quando siamo per strada, in un negozio, o in qualsiasi posto dove ci siano persone, osserviamo la gente intorno a noi e superficialmente ne traiamo un profilo su chi siano, a quale tipo di classe sociale appartengano, quanto siano istruiti e che tipo di lavoro svolgono. L’immaginazione sociologica matura è ricca di idee e di teorie sull’infinita complessità delle numerose categorie che assegniamo agli individui.
Al centro dell’immaginazione sociologica sta l’idea che le vite degli individui si svolgano dentro a contesti. La vita di ogni bambino è segnata in modo indelebile dal contesto in cui si sviluppa definendone le sue possibilità.
Quali sono questi contesti?
Il Contesto Familiare e Comunitario: La famiglia ci fornisce un'identità etnica e religiosa, ognuna delle quali è contrassegnata da specifici comportamenti e credi, e ci insegna le norme fondamentali della società. Sceglie un posto dove vivere (e dunque dove cresceremo): in un quartiere malfamato, per esempio, un bambino non vedrà le stesse cose che vedrebbe in una zona centrale della città. Se la famiglia ha buone condizioni economiche potrà investire sulla nostra istruzione e sulle nostre esperienze.
Identità e gruppi: Ognuno di noi nasce con specifici tratti fisici (pelle, sesso, e volte

non ben definiti), e in qualche caso anche con una disabilità o con una caratteristica fisica insolita. Alcune di queste portano vantaggio, altre uno svantaggio: essere maschio, in molte culture conferisce dei benefici rispetto a se si nasce femmina; chi è disabile farà molta più fatica a trovare lavoro.
Organizzazione e Istituzioni: Le porte lungo la nostra strada si possono (o non possono) aprire in base a quali tipi di gruppi ci inseriamo e quali tipi di contatti creiamo. Quale chiesa o sinagoga o moschea frequentiamo? Di quali sindacati o associazioni professioniste siamo membri (e abbiamo la possibilità di farne parte?) A quali club, movimenti e partiti aderiamo? Di quali centri culturali, società sportivi, club facciamo parte? Le organizzazioni di cui facciamo parte plasmano le nostre identità e incidono sul nostro modo di valutarle e sulle ragioni per cui gravitiamo verso alcune e non verso altre.

Contesti Sociali ed Economici: La parte del mondo in cui viviamo e il periodo in cui nasciamo influenza le nostre opportunità a nostra disposizione, limitando i nostri scopi e le nostre aspirazioni o consentendoci di perseguirne molteplici. Un bambino che cresceva in una famiglia operaia di Detroit negli anni 40 aveva diverse opportunità da quelle che gli si prospettano nella Detroit contemporanea.
Quindi, alla fine dei conti.. Quanto siamo responsabili delle nostre scelte, dei nostri comportamenti? Esiste un età in cui lo diventiamo? Ed è’ uguale per tutti?
“Volere è potere” sarà vero per tutti o solo per una classe o condizione privilegiata?
Sviluppare l’immaginazione sociologica con il teatro!
Nel momento stesso in cui si da vita ad un laboratorio teatrale ci dovremmo relazionare con molti altri partecipanti con i quali dovremmo collaborare, lavorare e giocare. Ognuno di loro inevitabilmente sarà diverso: ci sarà chi arriverà da una famiglia povera e chi da una famiglia benestante, chi studia e lavora, e chi studia o lavora e basta, chi è musulmano, chi è cristiano, chi è ateo, e così via.
Certamente lavorando ci si racconterà in molti aspetti della propria vita: ci sarà chi vorrà raccontare di più e chi vorrà raccontare di meno; e andrà benissimo in ogni caso. E in questo modo si toccheranno realtà diverse che saranno da accettare e rispettare, e quelle stesse realtà saranno fonte di creazione e di espressione. Ogni identità individuale non sarà solo in relazione a quella dei propri compagni, ma anche a quella del proprio testo che rappresenterà un‘altra realtà tutta da indagare e da scoprire. Educando alla diversità incontrandola, si svilupperà l’immaginazione sociologica.
Fonte: Progetto Sociologia, Guida all'immaginazione sociologica di Jeff Manza, Richard Arum e Lynne Haney.
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