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l'EducAttore.

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    L'EducAttore.
  • 26 apr 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

In questo articolo voglio parlare un po' chi sarebbe la figura dell'EducAttore.


Ok, come si intuisce unisce la figura dell'Educatore con quella dell'Attore. Ma che cosa si intende per Educatore, e chi è per me l'attore (figura quest'ultima che assume diversi significati a seconda della persona che ne parla) ? E di che cosa si occupa?



L'Attore.


L’Attore si occupa di lavorare su testi attraverso l’impersonificazione di un personaggio

che arriva sempre attraverso un meticoloso lavoro di ricerca sul corpo, sulla voce, sulla relazione. Egli lavora in primis su se stesso, sull’accettazione della propria fragilità, allena la propria mente e il proprio corpo ad essere libero dalle inibizioni che la società gli impone per poter ritrovare, accettare ed esprimere i propri bisogni.


L’Attore ha un elevata formazione sull’uso del corpo, della voce, della gestione delle emozioni. Il suo percorso formativo è incentrato sullo sviluppo della sensibilità e dell’empatia necessarie per mettersi a confronto con i propri personaggi e le loro storie, per poter lavorare sulle tematiche sociali.



L’Attore per adempiere il suo compito lavora costantemente sulla messa in discussione alla ricerca di una propria verità per restituire al mondo un impatto emotivo che lo stravolga attraverso il personale e incessante lavoro sull’emozione e sulla capacità di donarsi.


L'Educatore.


L'educatore si occupa prevalentemente di progettare interventi per la prevenzione e risoluzione del disagio psicosociale, fare mediazione familiare, redigere relazioni e rapporti in merito e fornire sostegno psicosociale. Propone laboratori e percorsi specifici per lo sviluppo personale dell’individuo attraverso le proprie competenze che si muovono sul piano psicologico, pedagogico, sociologico e antropologico.



L’Educatore ha forti conoscenze in ambito del disagio, della prevenzione. E’ spinto a conoscere il mondo di chi <il mondo> lascia per ultimi: i disabili, gli immigrati, le vittime del sistema culturale (vittime di soprusi perché di orientamento sessuale differente, le vittime del pensiero maschilista, le vittime della propria diversità non accettata).


L’Educatore per adempiere il suo compito propone laboratori di natura differente: cucina, teatro, video, falegnameria, disegno, pittura, movimento.


E alla fine arriva.. l'EducAttore!



Dall’unione di queste due figure nasce “L’EducAttore”: un educatore che utilizza e incarna le tecniche attoriali-teatrali in ambito sociale per lo sviluppo dell’individuo. Dunque un attore che parla del mondo di cui denuncia le disuguaglianze, grida alla libertà e al cambiamento sociale, che crede nell’utopia per aspirare ad un posto migliore per tutti.


Ma come si diventa EducAttori..?


E’ necessaria una formazione teorica di stampo umanistico che possa permettere una conoscenza del mondo sociale su più piani: psicologico, antropologico, pedagogico, sociologico e filosofico. Punto focale della conoscenza teorica è lo sviluppo di un senso critico, necessario per potersi aprire a nuove chiavi di lettura delle medesime situazioni, trovare soluzioni innovative attraverso processi metacognitivi e l’elaborazione progettuale di percorsi specifici per il gruppo o l’individuo di riferimento.


E’ necessaria una formazione teatrale. L’attore nasce in teatro; che esso sia di cinema, un doppiatore, un performer, l’impronta è teatrale. Perchè? Perchè il teatro è il luogo dell’incontro, dove la persona si mette a nudo e impara a far parte di un gruppo in cui l’uno accetta l’altro per la propria diversità, la quale diventa valore e strumento. In teatro la persona sperimenta nuovi modi di raccontarsi in maniera efficace, si destruttura perché si mette a contatto con le proprie paure, e si ricostruisce perché impara ad amarsi. Il teatro è il luogo dell’umiltà dove la bravura viene abbandonata lasciando spazio al solo desiderio di poter donare un pensiero, di poter raccontare la propria storia celata (e tutelata) dietro ad un personaggio, di poter lottare con il proprio corpo e la propria voce (con la performance) contro i paradigmi sociali imposti.


E’ necessaria una formazione “Esperenziale”. Con formazione “Esperenziale” intendo un tipo di conoscenza che travalichi la sfera educativa e attoriale, come per esempio una sfera di interesse per la cucina, per il video making, per il make up, per l’abbigliamento, per la costruzione, per il disegno. E’ necessaria perché ogni EducAttore possa trovare il proprio sistema innovativo di educacting, ovvero di agire educatamente sull’altro attraverso la propria personale sfera di interesse che si unisce alle tecniche teatrali-attoriali e all’impronta educativa. Se si desidera essere efficaci è necessario partire da sé, da ciò che ci emoziona e appassiona; solo in questo modo potremmo far percepire l’importanza e il peso delle nostre azioni sull’altro. Si badi bene che i percorsi creati devono essere flessibili per i bisogni di chi si avrà davanti; la rigidità di un percorso segna il bisogno narcisista non idoneo di chi agisce di sottolineare la propria bravura.



 
 
 

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