top of page

Ogni Persona Deve Credere nell'Importanza del Proprio Fare: A come Agire.

  • Immagine del redattore: L'EducAttore.
    L'EducAttore.
  • 19 nov 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Siamo sempre più portati a stare fermi e a trarre piacere nell'immediato attraverso la rete, i social, la televisione. Nell'inerzia che ci muove stando fermi ci priviamo di conoscere realmente il mondo e chi possiamo diventare domani.




Ogni persona deve imparare a credere nell’importanza del proprio fare, solo così potremmo scoprire il nostro funzionamento e quello del mondo che ci circonda. Il verbo fare nella pratica del teatro è un verbo pilota: teatro è azione, e perché l’azione esista è necessario agire.


L’agire teatrale ci permette di comprendere al meglio il senso che sta dietro alle nostre azioni e di capire il valore della comunicazione tra le persone che sono fatte sopratutto di corpo: la nostra comunicazione è principalmente non verbale; il modo in cui ci vestiamo, in cui guardiamo, in cui respiriamo comunica qualcosa di noi.



Imparare ad agire il corpo attraverso il teatro può permettere di contrastare il diffondersi di un deficit espressivo. Stiamo lentamente diventando passivi ed emotivamente troppo distaccati, ci fermiamo alla superficie delle relazioni senza muoverci in profondità, non ascoltiamo l’altro, non cerchiamo di comprendere, di includere. Nel quotidiano c’è sempre meno spazio per l’azione, per il contatto, per l’ascolto, la comprensione.


L’esperienza teatrale ci permette di raffinare i sensi allargando il campo della percezione, di costruire una ricca base per lo sviluppo dell’intelligenza corporea, incoraggiando a re-immaginare l’ambiente, le situazioni e i contesti in cui svive. Agire e operare sulla scena diventano metafora dello “Stare nella vita” in modo dinamico, fatto di presenza comunicante. L’Agire teatrale diventa il mezzo attraverso il quale si possono generare nuove consapevolezze e forme attive di cittadinanza per intercettare nuovi bisogni educativi fondati sulla relazione.


Nel Laboratorio:


Durante i laboratori di teatro l’EducAttore deve assumere un atteggiamento attivo nelle relazioni interpersonali con quella delicatezza che gli permette di creare un buon clima di lavoro. E’ necessario astenersi da giudizi per permettere ad ogni allievo quella disponibilità a mettersi in gioco: precondizione affinché si crei una relazione di fiducia tra docente e allievo volta alla riflessione e alla creazione.


Chi partecipa ad un laboratorio di teatro deve poter agire manifestando senza paura le proprie insicurezze, le proprie difficoltà e le proprie emozioni, al fine di comprendere e acquisire flessibilità nelle relazioni interpersonali rielaborando razionalmente iscritti, reazioni, sentimenti, emozioni ed espressioni.



Chi progetta e conduce un laboratorio teatrale deve conoscere il teatro “da dentro”: occorre che sappia riconoscere le difficoltà dello stare in scena, i meccanismi necessari per acquisire più fiducia per comunicare uno stato d’animo sappia utilizzare sistemi di coordinamento fisico corale e conosca il senso del ritmo d’insieme.


L’EducAttore deve essere come un drammaturgo che agisce su quella materia delicata e sensibile in costante mutamento che si chiama persona, che se correttamente guidata potrà conseguire risultati comunicativi sorprendenti.


Fonte: "L'Alfabeto Teatrale, per una pedagogia della sensibilità" di Fabrizio Cassanelli e Guido Castiglia.

Comments


©2020 di L'EducAttore.. Creato con Wix.com

bottom of page